Venezia, la città più fotografata al mondo, rappresenta una sfida irrinunciabile per un appassionato di fotografia con l'ambizione di riuscire a cogliere qualcosa di nuovo o di insolito o, quantomeno, a evitare logore ripetizioni.
Molti fotografi (quelli che possono fregiarsi del titolo senza millanteria) hanno già calpestato il serenissimo suolo in tutte le sue varianti stagionali ed io ho guardato per anni, o per decenni,le fotografie di alcuni di loro (G. Gardin, Roiter, Campigotto, Kenna, Thomas) nella speranza di ottenerne benefici per osmosi.
Alla fine l'idea è stata quella di uscire a zonzo nelle ore o nei luoghi in cui i turisti (gli altri) non ci sono, dormienti o irreggimentati altrove.
Alla mattina presto e di notte quando la città, ed i suoi abitanti, vivono la condizione di non assediati.
E quando si svolgono quelle attività preparatorie alla affollatissima quotidianità oppure quando le calli, i porteghi, sottoporteghi, campi e campielli e canali ritrovano il silenzio.
(Fotografie scattate nel marzo 2013. Queste ed altre fotografie sono state esposte nel Giugno 2013 c/o Laboratorio I° Aprile a Milano e inserite in un libro fatto stampare nel maggio 2013 presso Blurb)
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Una versione arricchita di altre fotografie, dal titolo "Venezia, anche fuori orario" è stata stampada presso Blurb.
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